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Cerambice della quercia nel vastese

Il Cerambice della quercia (Cerambyx cerdo) è un insetto maestoso, riconoscibile per il corpo slanciato e le antenne molto lunghe, rivolte all’indietro e che superano la lunghezza del corpo.

Questa specie può raggiungere i 7 centimetri di lunghezza (antenne escluse) ed è di colore nero. Inoltre, come tutti i cerambicidi, quando si sente in pericolo emette degli stridii per intimorire i predatori.

E’ un insetto  protetto,  in grave pericolo di estinzione, tanto da essere stato inserito nella Direttiva Europea “Habitat” che tutela alcune tra le più rare specie animali e vegetali del continente europeo, nonché i loro ambienti.

Questo coleottero , come anche il cervo volante (Lucanus cervus) e lo scarabeo rinoceronte (Oryctes nasicornis), è ancora diffuso nell’entroterra vastese.

Ovidio nel libro VII de “Le Metamorfosi” narra come Cerambo, pastore dell’Otride in Tessaglia, si sia salvato dal diluvio grazie alle ninfe che lo dotarono di ali trasformandolo in Kérambys. Noi potremmo invece salvare queste specie dall’estinzione gestendo in modo più sostenibile i boschi e acquistando solo legno e prodotti del legno certificati FSC e carta riciclata.

Molto importante per la salvaguardia di questa specie è lasciare nei boschi i vecchi tronchi d’albero, ceppaie, piramidi di rami secchi, perché il legno morto rappresenta un importantissimo habitat per gli insetti e molte altre specie di esseri viventi.

Nell’alto vastese non è difficile avvistarlo, soprattutto nei mesi estivi, nei pressi di vecchie querce o grandi lecci.

Nel mese di agosto 2010, abbiamo avvistato 2 bellissimi esemplari di questa specie sul tronco di un vecchio leccio, in località Licineto di Celenza sul Trigno (Ch).