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Il borgo fortificato di Castiglione Messer Marino (CH)

Informazioni storiche sull’antico borgo fortificato di Castiglione Messer Marino. Prime notizie del XII secolo

borgo fortificato di CastiglioneTipologia: Cerchia urbana con castello.

Ubicazione: Centro storico del paese.

Utilizzazione: Fruibile, adibito ad abitazioni, attività commerciali e servizi.

Epoca di costruzione: Primo impianto: XIV secolo; aspetto dopo le trasformazioni: XVIII secolo1).

Stato di conservazione: Borgo fortificato: parzialmente fortificato. Castello: traccia storica.

Descrizione del borgo fortificato di Castiglione M.M.  Di questo centro, di cui abbiamo notizie nel Libro di Re Ruggero del geografo arabo al-Idrīsī della metà del XII secolo, risultano rare le testimonianze, anche perché non è stata mai effettuata un’ indagine archeologica con lettura degli alzati in ambito urbano. A Castiglione, che aveva sofferto dei danni del terremoto del 1706 e della frana del 1901 con le relative ricostruzioni, E. Abbate notava i resti delle antiche mura e forse della cerchia urbana. Nella sommità dell’abitato a “strapiombo protettivo” verso Nord sorgeva il castello e verso la chiesa di San Michele Arcangelo (secoli XV-XVIII) era ubicata la Porta Sant’Angelo o da Capo.
La parte più arcaica del borgo fortificato può essere rintracciabile nel dedalo di scalinate che collegano l’abitato secondo le curve di livello e le varie direttrici. Il collegamento principale di questo percorso lastricato (forse Salita della Posta) con selciato a cunei di pietra di fiume, era quello che portava alla sottostante Porta da Piedi all’altezza, presumibilmente, della chiesetta della Congrega, definita nel 1727 in mezzo alla terra.
Nel nucleo antico del borgo si possono vedere alcuni reperti lapidei erratici medievali, sia nella facciata della chiesa parrocchiale (non il portale qui rimontato) che nelle case a torre, alte fino a cinque piani, riconducibili alle società pastorali (V. Furlani, Studio e progetto di fattibilità, cfr. bibliografia). Tra i materiali impiegati, a differenza dei centri del medio vastese, qui si faceva ricorso alla pietra spugna o alla pietra di Castiglione, detta liscia. Tra le chiavi di portali presenti si ricorda anche il valore di testimonianza delle antiche tecniche edilizie dove nella “Casa Salvatore” c’è la figura di un muratore con “una mazzola nella mano sinistra” (V. Furlani, op. cit., cfr. bibliografia). (M. Ma.)

Bibliografia:
– E. Abbate, Guida dell’Abruzzo, Roma, 1903, ristampa: Sala Bolognese (Bo), 1984;
– Abruzzo dei Castelli. Gli insediamenti fortificati abruzzesi dagli Italici all’Unità d’Italia, Pescara, 1993;
– Atlante dei Castelli d’Abruzzo. Repertorio sistematico delle fortificazioni, Pescara, 2002;
– V. Furlani, Studio e progetto di fattibilità recupero e valorizzazione centri storici recupero e sviluppo artigianato tipico. Comunità Montana AltoVastese, Schedatura Analitica parte II, Chieti, 1993;
– V. Furlani, Centri Storici. Interpretazione dei processi storico formativi e della dinamica aggregativi, Provincia di Chieti Assessorato Assetto del Territorio Settore V Urbanistica e Pianificazione territoriale, CD-Rom, s.d. [ma 1998-99].
Le informazioni relative all’epoca di costruzione, alle successive trasformazioni dell’impianto e allo stato di conservazione sono state attinte da:
– G. Chiarizia, Schedatura analitica delle opere fortificate abruzzesi, in Abruzzo dei Castelli (cfr. bibliografia);
– G. Chiarizia, Elenco delle fortificazioni, in Atlante dei Castelli d’Abruzzo (cfr. bibliografia).
Queste pubblicazioni sono il frutto editoriale del trentennale lavoro di ricerca della sezione abruzzese dell’Istituto Italiano dei Castelli. Va, inoltre, specificato il fatto che durante i sopralluoghi e a seguito di un indagine conoscitiva svolta sul territorio del Vastese, sono stati aggiunti, ove possibile, ulteriori dati.

Antologia:
E. Abbate, Guida dell’Abruzzo, Roma, 1903, ristampa: Sala Bolognese (Bo), 1984, p. 368
«Il comune è di origine feudale: sorse da un aggregato di case intorno al castello dei principi Marino Caracciolo. Intorno poi a questo primo nucleo si radunarono gli abitanti di molti casali disseminati nell’agro comunale, casali dei quali esistono i nomi e rare rovine; lo stemma del comune rappresenta un leone rampante e un castello. – Il nome deriva dai suoi feudatari.[…]Alla fine del secolo XVIII soltanto Castiglione cominciò a vivere di vita propria, quando fu abbandonato il castello, estinto il ramo Marino Caracciolo.[…]Superiormente al paese e a cavaliere del monte sorgeva il castello medioevale dei Marino Caracciolo, di cui si osservano ancora le antiche mura.[…]».

Fonte: le informazioni sono state tratte dal sito www.trignosinelloturismo.it/