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Museo per l’arte e l’archeologia del Vastese di San Buono (Ch)

Il Museo per l’arte e l’ archeologia del Vastese di San Buono, chiuso nel 2012, è stato trasferito presso il Castello di Monteodorisio (CH)

Museo per l'arte e l'archeologia di san buonoIl Museo per l’arte e l’archeologia del Vastese era ospitato all’interno dell’ex Convento di S. Antonio di San Buono (Chieti), in una  splendida cornice verde ai piedi del Monte Sorbo.

Il convento fu edificata nel XVI secolo dai Frati Cappuccini, in un’area incontaminata ricca di prati, boschi e sorgenti. Un ruscello passa sotto alla cucina del convento e da esso i frati si rifornivano un tempo dell’acqua necessaria attingendola con un secchio che veniva calato attraverso una apposita botola.

Classificato nel 1998 come museo di interesse regionale, esso documentava le più significative manifestazioni della cultura materiale e artistica delle genti che abitarono l’attuale area del Vastese.

Le sale aperte al pubblico ospitavano la sezione archeologica con un percorso cronologico, reperti di notevole interesse e in buona parte inediti.

Preistoria e Protostoria.Il museo esponeva una splendida zanna di Elephas antiquus, rinvenuto in località Torrone di Scerni negli anni ’70 risalente a circa 400.000 anni fa.

Età arcaica. L’area del vastese più interno era abitato dai Safini, mentre i Frentani occupavano la costa adriatica  compresa tra i fiumi Foro a Nord e Fortore a Sud.

L’area del Vastese ha, finora, restituito pochi documenti scritti, i più importanti dei quali sono il cilindro di bronzo, rinvenuto nel territorio di Casalbordino, con incise le prima dieci lettere dell’alfabeto osco sotto altrettanti fiori e la chiave bronzea votiva, da Tufillo, donata dalla comunità di “Agello” alla dea Herentas, assimilabile alla greca Afrodite.

Molto interessanti sono i corredi funerari rinvenuti a Gissi, Villalfonsina e Carpineto Sinello e ornamenti arcaici in bronzo da diverse località del Vastese. Molto rari sono i dischi-corazza in bronzo rinvenuti a Paglieta, Vasto e Villalfonsina, decorati con l’immagine dell’animale fantastico tipico della cultura safina.

Di rilievo è, poi,  il materiale votivo  in ceramica, pietra e terracotta proveniente dall’area sacra di Fonte San Nicola, sulle pendici orientali del Monte Sorbo.

Età romana. Durate l’età romana, l’odierna area del Vastese fu divisa tra i municipia di Tereventum ed Histonium. Tra il III e il IV secolo d. C., la Valle del Trigno manifesta una certa vitalità, le cui cause sono da ricercare nella crescente importanza assunta all’epoca dalla parte orientale dell’Impero Romano.

Uno dei fulcri dell’economia tardoromana nel Vastese era l’insediamento di recente individuato nel centro storico di San Salvo, la cui fortuna va probabilmente associata all’approdo alla foce del fiume Trigno – il “Trinium portuosum” di Plinio il Vecchio- destinato a favorire i traffici con i territori orientali.

Galleria fotografica del museo


SI INFORMANO I GENTILI VISITATORI CHE IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI SAN BUONO E’ STATO CHIUSO NEL 2012 ED I REPERTI SONO STATI TRASFERITI A MONTEODORISIO, NEI LOCALI DEL CASTELLO DOVE E’ POSSIBILE VISITARLI:

Sabato 30 giugno presso il Castello di Monteodorisio (CH) inizia la mostra Archeologia nel Vastese