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Eolico e fotovoltaico, stop alla giungla

NEWS. Gli ambientalisti contro le autorizzazioni facili: a rischio paesaggio e fauna protetta

E’ allarme per il proliferare dell’eolico nelle aree di pregio ambientale abruzzesi. A mobilitarsi è il coordinamento regionale delle associazioni ambientaliste, che schiera le delegazioni della Lega per la protezione uccelli (Lipu), Pro-Natura, Altura e comitato Dinamismi.

Movimenti che esprimono grande preoccupazione sulle modalità e i criteri con cui il comitato per la Valutazione di impatto ambientale (Via) della Regione continua ad approvare grandi centrali eoliche nelle zone di primario valore ambientale e paesaggistico disseminate su tutto il territorio abruzzese. E’ del 25 novembre scorso la notizia dell’approvazione di una nuova centrale eolica a Civitaluparella, in provincia di Chieti, in una zona considerata di importanza europea per la protezione di una fauna rara, minacciata di estinzione e tutelata a livello nazionale e comunitario. Tra le specie protette in quest’area, vi sono ad esempio il nibbio reale e il nibbio bruno.
Domani, il comitato regionale di Via esaminerà anche un altro progetto che si vuole realizzare a poca distanza si un sito ricadente nei Comuni di Celenza sul Trigno e Torrebruna, mentre un altro ancora è stato individuato nel Comune di Collarmele, alle falde del Monte Sirente, in una area che risulta collocata nel Parco naturale regionale Sirente-Velino e in una zona di protezione speciale istituita proprio per la sua grande importanza alla tutela di specie come l’aquila reale e il grifone, nonché come corridoio ecologico per il cervo, il capriolo e il lupo.
«Ricordiamo», affermano ancora gli ambientalisti, «che un decreto del ministro dell’Ambiente del 2007 vieta la realizzazione di centrali eoliche nelle zone di protezione speciale. Il comitato Via continua a esaminare e, il più delle volte, ad approvare, con troppa facilità, centrali eoliche industriali e grandi centrali fotovoltaiche, una dopo l’altra, al di fuori di qualunque programmazione regionale». A giudizio del coordinamento regionale ecologista è invece ormai divenuta essenziale l’adozione urgente di un piano nel quale venga stabilito, in modo inderogabile, dove produrre energia con le centrali eoliche e dove con il fotovoltaico, così da salvaguardare in modo adeguato il patrimonio ambientale e paesistico dell’Abruzzo, come ha peraltro chiesto autorevolmente il ministero dell’Ambiente in una lettera dello scorso ottobre inviata alla direzione per la Valutazione dell’impatto ambientale della Regione Abruzzo che però, almeno fino a oggi, sembra averla completamente ignorata e disattesa».

Ma per gli ambientalisti rappresentati da Stefano Allavena, Camilla Crisante, Pietro Matta, Daniele Valfrè e Paola Meo, rispettivamente per Lipu Wwf, Pro-Natura Altura e comitato Dinamismi, «sarebbe inoltre doveroso che venisse sospeso il rilascio di nuove autorizzazioni, in attesa di dare attuazione alle disposizioni transitorie contenute nel decreto del 10 settembre 2010 – che indica le «linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili» – del ministero dello Sviluppo economico e del ministero dell’Ambiente». (cr.re.)

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