Sabato 3 dicembre Seminario a Gessopalena sugli effetti collaterali delle piante nella dieta. Presentazione del volume di Aurelio Manzi “Cibo della miseria. Latirismo e altre malattie legate all’alimentazione contadina in Abruzzo“
Sabato 3 dicembre 2016, alle ore 16.30, presso il Teatro Comunale “Gennaro Finamore” di Gessopalena, si terrà un interessate Seminario di studio sulle conseguenze e sugli effetti collaterali di alcune specie vegetali sulla salute umana.
PROGRAMMA SEMINARIO A GESSOPALENA PIANTE, ALIMENTAZIONE E SALUTE
Saluti istituzionali Andrea LANNUTTI — Sindaco di Gessopalena
Relazioni
VIZI E VIRTU’ DELLE PIANTE ALIMENTARI Luigi MENGHINI — Dipartimento di Farmacia dell’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara
ALIMENTI E TOSSICI NELLA DIETA Giustino ORLANDO — Dipartimento di Farmacia dell’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara
UN’EPIDEMIA DI LATIRISMO A GESSOPALENA NEL 1847 E LA FIGURA STRAORDINARIA DI UN MEDICO DI PROVINCIA Aurelio MANZI — Etnobotanico
Presentazione del volume
CIBO DELLA MISERIA. LATIRISMO E ALTRE MALATTIE LEGATE ALL’ALIMENTAZIONE CONTADINA IN ABRUZZO. Meta Edizioni, 2016 di Aurelio MANZI
Coordinamento Mario ZULLI — Assessore alla Cultura del Comune di Gessopalena
APPROFONDIMENTI. COS’È IL LATIRISMO?
Il latirismo o neurolatirismo è un’ intossicazione alimentare con manifestazioni di carattere prevalentemente neurologico, attribuito ad un eccessivo consumo di Lathyrus sativus, comunemente noto come cicerchia, e da Lathyrus cicera, detto cicerchia selvatica o moco, entrambe piante leguminose. Si tratta di una intossicazione un tempo presente anche in Italia meridionale, in particolare tra i contadini abruzzesi. Attualmente è presente soprattutto nelle aree povere del continente asiatico.
Il principio attivo responsabile del latirismo è il β-amminopropionitrile, inattivatore delle amminossidasi contenenti rame presenti nel plasma, nell’osso e nel tessuto connettivo; quest’ultimo, per alterazioni metaboliche dell’elastina, è compromesso dal punto di vista anatomofunzionale. Colpisce in genere gli arti inferiori, con parestesie, crampi muscolari, rigidità e astenia, fino a paralisi spastica degli arti. Raramente causa disturbi psichici.
La cicerchia è un legume coltivato già dagli Antichi Egizi e che, fino a qualche decennio fa, era ampiamente coltivato in tutta l’Italia meridionale. Attualmente è oggetto di riscoperta e valorizzazione soprattutto nelle regioni Abruzzo, Molise e Marche. Al giorno d’oggi, il consumo corretto e moderato della cicerchia, non causa nessun problema e anzi si tratta di un alimento molto apprezzato per le qualità organolettiche e le proprietà nutritive. Infatti, lasciate in ammollo per lungo tempo in acqua, sciacquate più volte e con la successiva accurata cottura, i principi tossici vengono degradati, e possono essere tranquillamente consumati all’interno di una dieta ricca e varia che non ne preveda l’uso eccessivo o come fonte esclusiva di nutrimento.
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