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La chiesa della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo di Torrebruna (CH)

Tipologia: Impianto a navata unica.

Ubicazione: Piazza del Duomo – Torrebruna (CH).

Utilizzazione: Fruibile, chiesa regolarmente officiata.

Epoca di costruzione:Primo impianto: ante XVII secolo. Trasformazioni successive: XVIII e XIX secolo.

Stato di conservazione: Cattivo stato di conservazione per l’esterno e buono stato di conservazione per l’interno.

Descrizione. Come in numerosi centri del Vastese, sebbene non in tutti, la chiesa di Torrebruna è situata nella parte più elevata dell’antico centro oltre che in posizione centrale.
In facciata è presente un campionario interessante di manufatti in pietra scolpita ed epigrafi dei secc. XVII e XVIII, tra cui una lapide.

La torre campanaria, ultimata nel 1766, verrà demolita nel 1951 (fatta eccezione per il primo registro), per essere poi ricostruita alla fine degli anni ’90 del XX secolo. La chiesa è stata interessata da vari lavori documentati tra il 1615 ed il 1625-27, nel 1726 ed infine nel periodo 1826-1835 a cura degli agrimensori Domenicantonio Pizzi e Leantonio Di Fabio, oltre che dell’architetto Gioacchino Vassetta di Vasto per il consolidamento della facciata, della volta e la decorazione interna. La scalinata d’accesso viene ricostruita nel 1853 (V. Furlani, cfr. bibliografia). Le facciate esterne hanno un paramento murario con conci di pietra, mentre l’interno è rivestito di pregevoli intonaci e stucchi dei secc. XVIII e XIX. All’interno si conservano dei pregevoli manufatti in pietra scolpita, tra cui dei basamenti in breccia calcarea con elevato grado di politura che talvolta si trovano nel Vastese.

All’interno si conserva anche un notevole organo del XVIII secolo(restaurato recentemente) in legno scolpito e intagliato, successivamente dorato e dipinto. Lo strumento, di pregevole fattura, costruito da Antonio Ciavarelli nel 1780, è ubicato sopra l’ingresso principale, in una cantoria lignea sorretta da bussola, con parapetto mistilineo convesso al centro, semplicemente dipinta. Il prospetto ligneo è ad unica campata con profilo piatto, fiancheggiato da paraste e decorazioni lignee intagliate con motivi floreali. Il cornicione ondulato è scolpito ed arricchito da un ricco festone. La presenza di canne di facciata a tortiglione, di particolare valore artistico, potrebbe permettere di ricollegare ai Ciavarelli diversi strumenti che hanno canne con la stessa lavorazione poste in facciata. L’organo è stato restaurato da Rocco Catolino di Agnone nel 1932. Questo strumento rappresenta la testimonianza più antica finora rinvenuta in zona dell’opera dei Ciavarelli. (M. Ma.)

 

Galleria fotografica

Bibliografia:
– Il suono dell’arte. Gli organi antichi della Provincia di Chieti, a cura di A. Mammarella, Teramo, 2002;
– V. Furlani, Studio e progetto di fattibilità recupero e valorizzazione centri storici recupero e sviluppo artigianato tipico. Comunità Montana Alto Vastese, Schedatura Analitica parte II, Chieti, 1993;
– V. Furlani, Centri Storici. Interpretazione dei processi storico formativi e della dinamica aggregativi, Provincia di Chieti Assessorato Assetto del Territorio Settore V Urbanistica e Pianificazione territoriale, CD-Rom, s.d. [ma 1998-99].

Fonte:le informazioni sono state tratte dal sito www.trignosinelloturismo.it/. Molte informazioni interessanti anche sul sito: http://www.torrebruna.eu/ChiesaMadre.htm