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Erbe di campo da riscoprire: li cascigne. Il crespigno, buono e salutare

Li Cascigne, il Crespigno. Tra le migliori specie spontanee. Ottima verdura sia cotta che cruda

CUCINA & SALUTE. Il crespigno detto anche grespino (o grespini) è una pianta spontanea nei campi e negli incolti, consumata come verdura da tempo immemorabile in gran parte d’Italia. In Abruzzo è comunemente conosciuto come cascigne (o cascegne) in provincia di Chieti e scrippigne nel teramano e altre località.

Nel vastese e nel vicino Molise, con il termine “cascigne” si individuano in particolare 2 piante particolarmente apprezzate in cucina: il crespigno comune (Sonchus oleraceus) e il crespigno spinoso (Sonchus asper).

Nel nostro Paese esistono altre 2 specie appartenenti alla stessa famiglia:  il crespigno sfrangiato (Sonchus tenerrimus) e il crespigno dei prati (Sonchus arvensis), commestibili ma meno gustose. Altre piante somigliano molto al crespigno, ad esempio il tarassaco.

In effetti, nel vastese “lu cascigne” propriamente detto è il crespigno spinoso, molto utilizzato in cucina (dagli intenditori) sia crudo che cotto. E’ facilmente distinguibile per essere appunto spinoso anche quando tenero. Cresce abbondante soprattutto negli uliveti che, se non trattati con sostanze chimiche, rappresentano il luogo ideale dove cercare e raccogliere questa e numerose altre erbe commestibili spontanee. La spinosità non deve scoraggiarne il consumo perché le giovani piante sono particolarmente gustose e ricche di preziosi sali minerali.

Purtroppo al giorno d’oggi la maggioranza delle persone è costretta a consumare solo verdure, frutta e ortaggi acquistati nei supermercati, molto più poveri di vitamine e sostanze minerali. Addirittura gli esperti consigliano di evitare abbuffate di erbe spontanee perché il nostro organismo non è più capace di assimilare la loro grande quantità di nutrienti! Consigliamo, pertanto, di consumare gradualmente e in modo crescente queste verdure che, assieme ad uno stile di vita sano ed equilibrato possono contribuire a migliorare il nostro benessere psico-fisico.

Perché le erbe spontanee sono così ricche di vitamine e sali minerali?

Semplicemente perché crescono nel luogo e nel tempo giusto! Quando cioè la fertilità del terreno, i nutrienti, l’umidità, le temperature e l’irraggiamento solare sono ottimali allo sviluppo spontaneo di ciascuna specie, senza…forzature come avviene per le colture agricole.

Proprietà ed utilizzi: ottima pianta commestibile, allo stato giovanile, cruda in insalata, mista ad altre erbe di campo, oppure lessata, usata quale contorno, condita con olio e limone o passata in padella. Davvero squisite la frittata, la zuppa di cascigne e fagioli e la “Misticanza“, un piatto di verdure di campo miste in uso soprattutto nel teramano.
Questa pianta veniva impiegata in erboristeria per le sue proprietà depurative, diuretiche, epatodetossicanti e sopratutto per la sua azione coleretica (stimolante la bile), ma oggi quasi completamente trascurata. La radice si usava, tostata, come surrogato per il caffè, come la cicoria.

Crespigni in padella. Ingredienti: 400 gr di getti e foglie tenere di crespigno, un bicchiere di vino bianco amabile, foglie di aglio selvatico o porro selvatico, olio extra vergine d’oliva e sale. Vanno scottati in poca acqua salata, scolata e ben strizzata. Mettete in una padella il vino e l’aglio o il porro tagliato minutamente. Dopo aver lasciato bollire per cinque minuti il vino aggiungete il crespigno e continuate a far cuocere fino alla completa evaporazione del liquido. Servite dopo aver condito con olio crudo.

Etimologia: il nome del genere deriva dal greco sonchus = molle, spugnoso, per la caratteristica del fusto fistoloso e debole, mentre il nome delle specie oleraceus di origine latina, è formato dalla radice oler = verdura e dall’aggettivo suffisso per nomi aceus= simile a, ossia simile a verdura da orto. Il nome asper, significa ruvido,

Etimologia del termine dialettale: secondo A. Manzi (Flora popolare d’Abruzzo) il termine cascigne o cascigno deriva dal latino caseolus, ad indicare il fatto che spesso accompagnava il pasto con pane e casce (il formaggio) tipico dei pastori oppure per via del lattice bianco che sgorga dai fusti recisi. Nel Teramano la specie è conosciuta con i termini scrippigno, scrippigne, scrippegne o scrippigni. Gli inglesi hanno dato ai grespini il nome di sow-thistles, cioè “cardi di scrofa”, perché particolarmente amati dai maiali.

Descrizione del Crespigno spinoso: pianta annuale, alta fino ad 1 m, con fusto cavo e ramificato Foglie molli, grassette, glabre, glaucescenti, grossolanamente lobato-partite con lobi a margine finemente dentato. I fiori, di colore giallo, sono riuniti in capolini disposti in cime corimbiformi. I frutti sono acheni oblunghi con 3 coste longitudinali munite di spine. Fiorisce da Febbraio a Dicembre.

Habitat: è specie comune in tutto il territorio italiano, in alcune regioni è presente quasi tutto l’anno, ad esclusione dei mesi più freddi. Cresce in prossimità di coltivi, nei terreni ruderali, negli uliveti, nelle vigne, lungo i cigli delle strade, in mezzo alle aiuole spartitraffico, è presente anche nei centri abitati tra le fessure dei marciapiedi o accanto a vecchi muri. (Da 0 a 1700 m).

Curiosità: specie conosciuta fin dall’antichità, il nome risale a Teofrasto ( III e II secolo avanti Cristo ). Plinio il Vecchio ci tramanda che Teseo prima di inoltrarsi nel labirinto per uccidere il Minotauro si nutrì con un bel piatto di grespino comune.

IMPORTANTE: consumate le piante solo se siete assolutamente sicuri della specie a cui appartiene. Raccogliete le piante destinate al consumo umano lontano da fonti di inquinamento e contaminazione come industrie, strade, rifiuti, torrenti inquinati, stalle ecc.

Articolo di: Ivan Serafini

Foto tratta da: http://www.anpc.ab.ca/wiki/index.php/Sonchus_asper

APPROFONDIMENTI

Il grespino comune. Scheda e ricette

 

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Il grespino o crespigno è una pianta spontanea nei campi e negli incolti, consumata come verdura da tempo immemorabile in gran parte d’Italia. In Abruzzo è comunemente conosciuto come cascigne (o cascegne) in provincia di Chieti e scrippigne nel teramano e altre località.
Nel vastese e nel vicino Molise, con il termine “cascigni” si individuano in particolare 2 piante particolarmente apprezzate in cucina come in gran parte d’Italia: il grespino comune (Sonchus oleraceus) e il grespino spinoso (Sonchus asper).
In effetti, nel vastese “lu cascigne” propriamente detto è il grespino spinoso, molto utilizzato in cucina sia crudo che cotto. E’ facilmente distinguibile per essere appunto spinoso anche quando tenero. La spinosità non deve scoraggiarne il consumo perché le giovani piante sono particolarmente gustose e ricche di preziosi sali minerali. Purtroppo al giorno d’oggi la maggioranza delle persone è costretta a consumare solo verdure, frutta e ortaggi acquistati nei supermercati, molto più poveri di vitamine e sostanze minerali.
Addirittura gli esperti consigliano di evitare abbuffate di erbe spontanee perché il nostro organismo non è più capace di assimilare la loro grande quantità di nutrienti!
Perché le erbe spontanee sono così ricche di vitamine e sali minerali? Semplicemente perché crescono nel luogo e nel tempo giusto! Quando cioè la fertilità del terreno, i nutrienti, l’umidità, le temperature e l’irraggiamento solare ottimali allo sviluppo spontaneo di ciascuna specie, senza…forzature come avviene per le colture agricole.
Proprietà ed utilizzi: ottima pianta commestibile, allo stato giovanile, cruda in insalata, mista ad altre erbe di campo, oppure lessata, usata quale contorno, condita con olio e limone o passata in padella. Davvero squisita la frittata e la zuppa di cascigne e fagioli.
Questa pianta veniva impiegata in erboristeria per le sue proprietà depurative, diuretiche, epatodetossicanti e sopratutto per la sua azione coleretica (stimolante la bile), ma oggi quasi completamente trascurata. La radice si usava, una volta tostata, quale miscellanea per il caffè, come la cicoria.
Etimologia: il nome del genere deriva dal greco Sonchus = molle, spugnoso, per la caratteristica del fusto fistoloso e debole, mentre il nome delle specie oleraceus di origine latina, è formato dalla radice oler = verdura e dall’aggettivo suffisso per nomi aceus= simile a, ossia simile a verdura da orto. La nome asper, significa ruvido
Etimologia del termine dialettale: secondo A. Manzi (Flora popolare d’Abruzzo) il termine cascigne deriva dal latino caseolus, ad indicare il fatto che spesso accompagnava il pasto con pane e casce (il formaggio) tipico dei pastori oppure per via del lattice bianco che sgorga dai fusti recisi. Gli inglesi hanno dato ai grespini il nome di sow-thistles, cioè “cardi di scrofa”, perché li amano i maiali.
Descrizione:
Habitat: piante comuni in tutto il territorio,  in alcune regioni sono presenti anche tutto l’anno, ad esclusione dei mesi più freddi. Cresce in prossimità di coltivi, nei terreni ruderali, negli uliveti, nelle vigne, lungo i cigli delle strade, in mezzo alle aiuole spartitraffico, è presente anche nei centri abitati tra le fessure dei marciapiedi o accanto a vecchi muri. (Da 0 a 1700 m).
Curiosità: Pianta conosciuta fin dall’antichità, il nome risale a Teofrasto ( III e II secolo avanti Cristo ). Plinio il Vecchio  ci tramanda che Teseo prima di inoltrarsi nel labirinto per uccidere il Minotauro si nutrì con un bel piatto di grespino comune.
IMPORTANTE: consumate le piante solo se siete assolutamente sicuri della specie a cui appartiene. Raccogliete le piante destinate al consumo umano lontano da fonti di inquinamento e contaminazione come industrie, strade, rifiuti, torrenti inquinati, stalle ecc.