ISCRIZIONI CENTRO STUDI ALTO VASTESE

Categorie

Aprile 2024
L M M G V S D
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
2930  

Guida alla fauna del vastese e della valle del Trigno: il tasso. Abitudini, curiosità e caratteristiche

il tasso

Il Tasso. Una specie comune in gran parte dell’Abruzzo e del Molise

Il tasso europeo (Meles meles Linnaeus, 1758) è un mammifero appartenente alla famiglia dei Mustelidi cui fanno parte, tra gli altri, anche la lontra, la donnola, la faina, la martora e la puzzola.

Il tasso è inconfondibile per la sua livrea particolare: il mantello è brizzolato, effetto delle setole nere di cui è composto e che in punta sono bianche. Il muso è assai caratteristico, strisciato di nero e bianco, appuntito a forma di cono, con orecchie non grandi ed orlate di bianco. Le parti inferiori del corpo e le zampe, larghe e più lunghe rispetto agli altri Mustelidi, sono scure, la coda è corta, larga molto pelosa e biancastra, i fianchi sono un pò chiari.

Distribuzione e Habitat. In Europa è presente uniformemente dagli Urali al Caucaso ed al Portogallo, fino alle latitudini della Scandinavia centrale. In Italia è assente dalla Sardegna, dalla Sicilia, dalle zone agricole più intensamente coltivate (Pianura Padana, Tavoliere delle Puglie, ecc) e dalle aree circostanti gli agglomerati urbani.

In inglese il tasso è chiamato European badger.

In Abruzzo e Molise il tasso è ancora piuttosto diffuso, non quanto la Faina e la Donnola, ma certamente presente nei suoi ambienti preferiti, quelli boscati della media-alta collina, magari vicino a coltivi, sia nella fascia dei querceti caducifogli che negli orizzonti delle latifoglie montane.

Nel Medio e Alto Vastese è una specie localmente comune, anche se non facile da osservare dal momento che è di abitudini strettamente crepuscolari e notturne. Nel dialetto locale del territorio vastese e della valle del Trigno il tasso è chiamato “(lutascion“. Nel 2012 sono stati salvati e rimessi in libertà due esemplari di tasso, uno probabilmente investito da un’auto in territorio di Celenza sul Trigno; un altro liberato dai Vigili del Fuoco dopo essere finito in una vasca piena d’acqua nell’ex-discarica del comune di Lentella.

Descrizione. Il tasso pesa dai 10 ai 20 kg (decisamente il più grosso tra i Mustelidi italiani) con un’altezza al garrese di 30 cm, un corpo lungo 61/72 cm e 20 cm di coda. Il corteggiamento rituale inizia in dicembre-gennaio, mentre in febbraio e marzo, dopo una gravidanza di 60 giorni, nascono 2/3 piccoli, lunghi appena 15 cm dalla testa alla coda. I piccoli rimangono con la madre fino a 6 mesi, quando già pesano 7/8 kg, cioè i 2/3 del peso medio di un adulto. La vita media, uomo permettendo, è di circa 15 anni.

Alimentazione. Pur appartenendo ad una famiglia di carnivori, è fondamentalmente onnivoro; questa sua propensione è assicurata da una dentatura più consona a triturare masticando che a strappare e lacerare, propria dei carnivori. Questa sua scelta adattativa, oltretutto, gli ha permesso d collocarsi in posizione ubiquitaria nella catena alimentare ottenendo un buon  successo ecologico. La tecnica di caccia che usa per scovare i micromammiferi, o scoperchiare i formicai, è quella di scavare con gli unghioni ricurvi, dopo averli localizzati col suo olfatto sviluppatissimo, fino a metterne a nudo la tana sotterranea e catturarvi gli abitanti.

La sua dieta è completata da uccelli, anfibi, rettili, frutti di bosco, radici ed una quota elevata di insetti e lombrichi. Raramente preda anche animali da cortile, che uccide e mangia voracemente, quasi ingurgitandoli; è ghiotto di miele, che preleva con molta fatica, data la sua scarsa agilità, dagli alveari selvatici posti in genere sugli alberi, o, più facilmente da arnie domestiche.

I suoi nemici principali sono il…rumore, che sembra proprio non gradire, schivo e appartato com’è, i cani rinselvatichiti o vaganti ed il lupo; è predato anche dall’uomo. Non è raro, infatti, sentire raccontare di cene a base di carne di tasso.

Il tasso non disdegna la vicinanza dell’uomo, specie se coltivatore, nutrendosi anche di cereali e frutta. In particolare il tasso è ghiotto di piselli e mais alle cui colture può arrecare notevoli danni. Questa sua “predazione” è però ampiamente ripagata con l’uccisione di numerosi piccoli mammiferi di cui si nutre, che arrecano molti più danni del tasso stesso.

Abitudini e caratteristiche. E’ facile riconoscerlo, si diceva in precedenza, ma è difficile avvistarlo; più semplice è trovare le tracce della sua presenza, come l’impronta delle sue zampe, ben riconoscibile per la traccia lasciata dalle dita e dalle unghie, allineate e ben visibili, oppure trovare in una buca del terreno la sua latrina, che il tasso usa metodicamente per depositare i suoi escrementi.

A dispetto del suo essere calmo, lento, poco agile, quasi un pò goffo, il tasso è un ottimo ingegnere.

Costruisce le sue tane sotto rocce o alberi, generalmente esposte a sud, con un intricato sistema di gallerie e camere degno di uno stratega, prevedendo più uscite per sottrarsi agli attacchi degli eventuali predatori, cani e lupi in particolare.

E’ in grado di costruire opere così complesse grazie alla forza delle sue zampe anteriori e dei suoi artigli che gli consentono una grande abilità fossoria.

Anche l’architettura delle sue tane è ben riconoscibile, e se il mustelide è presente in un’area, se ne possono trovare diverse, visto che una famiglia in un inverno può cambiare 8 tane, magari tra una lunga dormita ed un’altra, che in inverno si concede con piacere e che sono state assimilate ad un leggero letargo.

Dedica particolare attenzione alle cure “personali”; è mite, schivo ma anche facilmente irritabile, e non indugia a difendersi efficacemente con i suoi potenti unghioni ricurvi e con un morso tanto deciso e forte da causare la morte dei cani da caccia che imprudentemente di avventurano con la testa dentro la sua tana.

La riduzione delle zone coltivate nell’alta collina, dove le colture sono più vicine alle macchie boschive in cui il tasso vive, non ha favorito una diffusione quantitativa del tasso, togliendogli parte degli alimenti della sua dieta, ma in virtù del suo essere onnivoro, il mustelide sembra recuperare questo deficit alimentari approvvigionandosi ad altre fonti.

Curiosità. Il tasso, emette numerosi suoni simili a brontoli, soffi e abbai, talvolta forti grida quasi “umane”. Per questa sua caratteristica suscita da sempre grande interesse nella cultura popolare tanto da diventare protagonista di molte leggende. Il tasso è considerato uno degli animali più coraggiosi, e in quanto tale premiato nel libro dei Guinness World Record.

Si tratta di un animale indomito, che non rinuncia a difendersi contro qualsiasi animale da cui venga attaccato. Il tasso del miele africano (Mellivora capensis), particolarmente robusto, non rinuncia a combattere neanche di fronte a leoni, leopardi o iene, ed esistono casi documentati di attacco all’uomo.

E’ stato provata, inoltre, la resistenza al veleno dei serpenti. Infatti, dopo un morso, l’animale si addormenta per circa due ore ed in seguito si risveglia e continua a cacciare come se niente fosse. Per tali ragioni il tasso del miele africano ha suscitato grande interesse in ambito medico per la ricerca di anticorpi e sieri. In generale il tasso è considerato un animale incredibilmente forte in rapporto alle dimensioni. In particolare, si racconta che la specie americana di tasso (Taxidea taxus) sia stato capace di tenere sollevato, con la sola forza delle zampe, una pedana con sopra un cavallo e il cavaliere!

Approfondimenti

Il tasso in Appennino pavese. Una ricerca per approfondire habitat, abitudini e altre caratteristiche

Interessanti video sul tasso

Fonte: Abruzzo, Guida alla Fauna, di D. Febbo e M. Pellegrini, CARSA, 1994

Articolo di: Ivan Serafini

 

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE:

Come difendere orti e frutteti da cinghiali e altri animali selvatici. Il peperoncino, un rimedio economico ed ecologico

I Delfini e gli altri mammiferi marini. Diffusione e curiosità delle specie presenti nell’Adriatico e nel Mediterraneo

Il picchio, tra gli uccelli più affascinanti dei nostri boschi

Erba pepe: la santoreggia. Pianta aromatica molto usata nella cucina abruzzese e molisana

Il nibbio reale, simbolo del vastese e della Valle del Trigno. Specie a rischio di estinzione senza alcuna tutela

Flora e fauna del fiume Trigno

CONTRIBUISCI A DIFFONDERE LE “BUONE” NOTIZIE. CONDIVIDI L’ARTICOLO SU: