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Manifesto del Parco Nazionale della Montagna vastese

parco nazionale della montagna vasteseAppello per la costituzione di un’associazione per l’istituzione del Parco Nazionale della Montagna vastese.

Sino ai primi anni Sessanta, le principali  fonti di reddito del vastese provenivano dall’agricoltura e dall’allevamento. Queste attività  sono state per lungo periodo condotte con tecniche tradizionali, a bassa redditività, scarsamente specializzate, di tipo non intensivo e con  finalità di mera sussistenza.

La conformazione territoriale e l’estrema parcellizzazione della proprietà terriera, hanno ostacolato lo sviluppo di un’agricoltura in senso moderno.

Oggi si assiste, tranne alcune lodevoli eccezioni, all’abbandono delle terre: i giovani preferiscono il lavoro in fabbrica, lo studio o l’emigrazione in cerca di migliori opportunità di lavoro.

A partire dai primi anni Sessanta, sono state realizzate alcune grandi industrie, vicino alle principali vie di comunicazione della costa: l’ex SIV (oggi Pilkington) e l’ex Magneti Marelli (oggi Denso) nella Piana Sant’Angelo di San Salvo, la Sevel nella Val di Sangro, la FIAT a Termoli.

La localizzazione costiera dei nuclei industriali,  ha generato il ben noto fenomeno del pendolarismo. Nell’arco degli ultimi decenni, molti hanno preferito trasferirsi definitivamente sulla costa, per evitare i disagi ed abitare il più vicino possibile al proprio posto di lavoro. L’effetto è stato il massiccio spopolamento dell’interno ed il progressivo invecchiamento della popolazione. Una tendenza tutt’ora in atto che non si riesce ad arginare.

A causa della globalizzazione, della crisi economica mondiale, della delocalizzazione, della richiesta di  manodopera a basso costo, purtroppo, è difficile immaginare, nell’immediato futuro, uno sviluppo industriale capace di invertire le sorti dell’entroterra vastese.

servizi esistenti sono appena sufficienti ed assolutamente indispensabili per i residenti: scuole, guardia medica, farmacie, residenze sanitarie per gli anziani, banche, uffici comunali e postali,  negozi di generi di prima necessità, ecc. Purtroppo a causa della crisi e dei tagli in molti settori, anche i servizi essenziali potranno subire pesanti ridimensionamenti, con gravi ripercussioni sulla vivibilità delle aree interne.

Alle difficoltà oggettive e ai disagi vissuti da chi ha scelto, nonostante tutto, di restare nei piccoli paesi dell’interno, va aggiunto che vivere nelle aree  montuose, per certi aspetti, è più costoso rispetto alla vita in città: maggiori spese per i carburanti, spese di abbonamento per i pendolari (operai e studenti), maggiori consumi elettrici e di gas per il riscaldamento, maggiore usura delle auto  e  rischi legati ai lunghi spostamenti.

Allo stesso tempo, però, abitare in collina e in montagna, ha anche notevoli pregi e vantaggi.

La mancanza di uno sviluppo industriale, di un’agricoltura invasiva e degli impatti negativi che ne conseguono, hanno fatto sì che l’ambiente naturale del medio e alto vastese si conservasse in buona parte integro.

In questi territori possiamo ancora trovare aria pulita, cibo sano, un ambiente non inquinato, meno stress, relazioni sociali a misura d’uomo, abitazioni meno costose, maggiore sicurezza, minore criminalità e degrado sociale.

Insomma, si può a buon diritto parlare di una migliore qualità di vita che, per un numero sempre crescente di persone, rappresenta una  requisito fondamentale per scegliere  la residenza e far crescere i propri figli.

A nostro avviso, la qualità della vita  ed il patrimonio ambientale rappresentano  le risorse strategiche delle aree interne del vastese che, da scontato privilegio per pochi residenti, possono trasformarsi nel volano per la rinascita di questo territorio.

Come raggiungere questo obiettivo?

Crediamo fermamente che la tutela e la valorizzazione dell’ambiente naturale rappresentino la strada maestra da seguire, l’unico modo per conseguire uno sviluppo sostenibile anche dal punto di vista economico e sociale.

La tutela dell’ambiente, non può e non deve più restare lettera morta, una mera affermazione di principi o, peggio, una semplice frase di circostanza del politico di turno.

Sotto questo punto di vista, l’ambiente naturale del Medio e Alto vastese, necessita di un’opera di salvaguardia e valorizzazione che, allo data attuale, è mancata completamente.  Al contrario,  sono molto preoccupanti i progetti,  le pressioni e le minacce in senso opposto, che rischiano di compromettere gravemente e definitivamente il patrimonio ambientale del vastese: mega centrali eoliche,  turbogas, disboscamenti,  cementificazioni, sbancamenti, cave e discariche abusive, drastici prelievi idrici daifiumi, bracconaggio ecc.

Per rilanciare veramente questo territorio, in modo nuovo e con effetti di lungo periodo e per salvaguardare le aree meglio conservate  è  necessario istituire una riserva naturale regionale o, meglio, nazionale: il Parco nazionale della Montagna vastese (e/o dei Monti Frentani).

Siamo fermamente convinti che il Parco può rappresentare un efficacissimo strumento di valorizzazione e promozione turistica del territorio, dei prodotti tipici, della cultura, della storia e dei beni archeologici, oltre ad essere l’unico modo per preservare l’ambiente dalla scelleratezza dei tempi (e degli uomini).

Il parco naturale interesserebbe una vasta area compresa tra i fiumi Sinello e Trigno, in gran parte ricoperte di boschi, in cui sono presenti habitat prioritari, essenze floristiche e faunistiche di pregio, importanti siti archeologici, centri storici e  beni culturali di inestimabile valore.

Il territorio del Parco Nazionale della Montagna Vastese potrebbe includere anche parte dell’Alto Molise e  i comuni molisani della vallata del Trigno, rappresentando, di fatto, un esempio concreto di  gestione congiunta del territorio e unificazione amministrativa delle 2 regioni.

Il turismo nei parchi è uno dei pochi segmenti turistici in crescita. Nonostante i tagli dei trasferimenti statali che, purtroppo, hanno investito anche il settore dei parchi naturali, ogni anno oltre  60 milioni di visitatori si recano nei luoghi protetti d’Europa, per beneficiare degli effetti positivi del vivere nella natura incontaminata lontana dall’inquinamento e dalla frenesia della vita moderna.

Certamente l’istituzione del Parco nazionale della Montagna Vastese  è un obiettivo ambizioso, complesso, difficile da raggiungere, ne siamo perfettamente consapevoli. Per vincere questa sfida, infatti, è necessario unire persone, risorse, competenze e superare divergenze e incomprensioni.

Se l’idea avrà successo, però, si potranno avviare progetti di fondamentale importanza, con innumerevoli vantaggi per il territorio dell’Alto e Medio vastese. Notevoli benefici potranno esserci anche per le città di Vasto e San Salvo. Le città costiere potranno beneficiare di strutture e servizi di un grande parco naturale distante pochissimi chilometri, di un inesauribile “polmone verde” a disposizione di turisti e residenti, di un’area protetta dove tutte le produzioni alimentari ed artigianali saranno di eccellenza e certificate dal marchio di qualità del Parco. Tutto il territorio vastese e le attività produttive presenti potranno beneficiare di un enorme valore aggiunto, per la promozione della propria immagine in Abruzzo, in Italia e all’estero.

Da dove iniziare?

Quello che proponiamo di fare subito  è istituire il Centro Studi per la Montagna Vastese, un’associazione apartitica e senza fine di lucro, finalizzata alla raccolta di informazioni, per la predisposizione di studi e piani preliminari, di ricerche sulla cultura, l’arte e l’ambiente del vastese  e della valle del Trigno.

La conoscenza profonda del territorio, è la base di partenza per la creazione di un’identità nuova, forte e univoca,  utile ad accrescere la consapevolezza del grande valore dell’entroterra vastese!

Vogliamo allargare l’idea anche al di fuori del comprensorio vastese, per uscire dal localismo e dall’isolamento che affligge i nostri piccoli paesi, vicini fisicamente ma, per tanti aspetti, assai distanti tra loro. Con gli strumenti attuali (facebook, twitter, email,  articoli su blog amici, forum ecc.), in poco tempo è possibile dare all’iniziativa  un’alta visibilità.

Dalle pagine di altovastese.it,  lanciamo un accorato appello per la vostra adesione!

Abbiamo bisogno di far sentire la nostra voce presso le istituzioni locali e regionali.

E’ nostra intenzione coinvolgere ed informare i residenti, le associazioni, gli enti pubblici e privati, gli amministratori locali  affinché, chiunque condivida le nostre finalità, si unisca a noi nel portare avanti questa importante iniziativa.

Tutti possono dare un importantissimo contributo alla realizzazione di questo progetto, senza alcun impegno e in modo del tutto gratuito! Quello che chiediamo è di condividere e divulgare la nostra idea, di farci avere la vostra opinione su questo progetto, di parlarne con amici, parenti, conoscenti, politici e amministratori locali.

Per aderire all’iniziativa scrivete una email: altovastese@gmail.com o lasciate un commento nel box qui sotto.

Insieme possiamo cambiare veramente il destino del nostro amato territorio!