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Il Museo Archeologico del Vastese da San Buono a Monteodorisio: quando il funerale diventa festa

Poco più di anno fa mi preparavo per il funerale del Museo per l’Arte e l’Archeologia del Vastese, oggi mi trovo qui, colmo di gioia, e tirando un sospiro di sollievo, ad inaugurare una mostra, che è in buona sostanza l’anima del Museo Archeologico del Vastese”. Ha esordito con queste parole il dott. Andrea Pessina, Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, che ha presenziato all’inaugurazione della mostra “Archeologia nel Vastese”, tenutasi sabato 30 giugno nel Castello di Montedorisio alla presenza di un nutrito e attento pubblico e terminata in bellezza col bel canto e la buona musica del trio Noriko Oto (soprano), Gerardo Carbone (clairinetto) e Maria del Bianco (pianoforte).

In realtà, il paventato funerale, grazie all’impegno e alla perseveranza di molti, si è trasformato nella festa che oggi, colma di profonda e condivisa soddisfazione, ha coinvolto tutto il territorio e le sue espressioni politiche, come ha ricordato sindaco di Monteodorisio Ernesto Sciascia, uno dei protagonisti di questa operazione vitale per l’offerta culturale e turistica del Vastese: dalla delibera istitutiva del Museo Archeologico del Vastese, votata all’unanimità da tutti i consiglieri comunali di Monteodorisio, al riconoscimento per il lavoro svolto da parte del consigliere provinciale Antonio D’Ugo e del consigliere regionale Nicola Argirò, intervenuti alla manifestazione.

Un altro protagonista di questa bella impresa è stata la Fondazione per l’Arte, l’Archeologia e la Cultura del Vastese, che ha messo a disposizione del nuovo museo gli arredi e gli apparati del percorso espositivo, della biblioteca, del deposito archeologico e dei laboratori didattici del Centro Sperimentale di Archeologia: ognuna di queste realtà ha trovato una nuova collocazione occupando alcuni locali di proprietà del comune, quali il Castello, il Palazzo Scardapane e la scuola media di Monteodorisio.

Se da una parte oggi si festeggia, non si può non ricordare con rammarico e tristezza la forsennata decisione di chiudere il Museo ospitato nel Convento di Sant’Antonio a San Buono, scelta di cui più di qualcuno, a vari livelli, si è fatto promotore approfittando della soppressione della Comunità Montana del Medio Vastese.

Messo da parte il passato, e superata la fase del timore, “Nunc est bibendum” – bisogna rallegrarsi – ma bisogna anche rimboccarsi le maniche per far diventare il Museo Archeologico del Vastese un solido riferimento culturale e turistico per il territorio.

I presupposti ci sono tutti.

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